Sommario
- 1 Quando viene intimato il licenziamento per giusta causa?
- 2 Cosa prevede la legge sui licenziamenti individuali?
- 3 Qual è il licenziamento disciplinare?
- 4 Qual è il licenziamento collettivo?
- 5 Quando si impugna il licenziamento per iscritto?
- 6 Quando scatta il licenziamento per giusta causa?
- 7 Quali sono le ragioni di un licenziamento?
- 8 Qual è la giusta causa per il licenziamento disciplinare?
Quando viene intimato il licenziamento per giusta causa?
Il licenziamento per giusta causa viene intimato dal datore di lavoro «qualora si verifichi una causa che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto» (art. 2119 c.c., il cosiddetto licenziamento “in tronco”).
Cosa prevede la legge sui licenziamenti individuali?
La legge sui licenziamenti individuali (L. n. 604/66) impone in particolare ai fini della validità del licenziamento il requisito della forma scritta, oltre all’obbligo di motivazione di cui in premessa: la comunicazione del licenziamento deve quindi contenere la specificazione dei motivi che lo hanno determinato.
Quali sono le fattispecie di licenziamento individuale plurimo?
Licenziamento individuale plurimo per giustificato motivo oggettivo (d. lav.) Fattispecie di Licenziamento caratterizzata dal «dato quantitativo» poiché, analogamente al Licenziamento collettivo [vedi], dal quale tuttavia va tenuto formalmente distinto, investe contestualmente una pluralità di lavoratori.
Il licenziamento per giusta causa, invece, viene intimato in caso di violazioni gravissime, che non consentono la prosecuzione nemmeno temporanea del rapporto di lavoro perché hanno fatto venir meno la fiducia che c’era tra azienda e dipendente. Si tratta quindi di un licenziamento “in tronco”, senza preavviso.
Come si svolge la contestazione del licenziamento?
Contestazione del licenziamento La legge si occupa di regolamentare i modi attraverso i quali il lavoratore licenziato senza una giusta causa o un giustificato motivo può ricorrere contro il licenziamento illegittimo, stabilendo anche delle sanzioni a carico del datore di lavoro.
Qual è il licenziamento disciplinare?
Il licenziamento disciplinare è la sanzione estrema che il datore di lavoro ha a disposizione per i comportamenti del lavoratore che viola le regole di comportamento stabilite dalla legge, dai contratti collettivi e che non rispetta le norme contenute nel codice disciplinare dell’azienda.
Qual è il licenziamento collettivo?
Il licenziamento collettivo (o più correttamente la procedura di mobilità) è il fenomeno per il quale una impresa opera una riduzione significativa del personale in un contesto di crisi, a seguito di una ristrutturazione produttiva oppure in vista della chiusura definitiva dell’azienda.
Come si decide di licenziare i lavoratori?
l’impresa (che ha più di 15 dipendenti, compresi i dirigenti) decide di licenziare almeno 5 lavoratori nell’arco di 120 giorni in vista della cessazione dell’attività o di una ristrutturazione della produzione.
Quali sono i termini per il licenziamento?
Una volta scaduti i termini, infatti, il licenziamento non può più essere impugnato, anche se manifestamente illegittimo. Nel dettaglio, i termini per contestare un licenziamento sono: entro 60 giorni dalla ricezione della lettera il dipendente deve presentare richiesta di impugnazione;
Quando si impugna il licenziamento per iscritto?
Il licenziamento si impugna per iscritto -tramite raccomandata – entro 60 giorni dalla comunicazione della cessazione del rapporto lavorativo. Questo termine è tassativo, superato tale limite il lavoratore perde il suo diritto ad impugnare il licenziamento. L’impugnazione può essere effettuata anche dal legale del lavoratore,
Quando scatta il licenziamento per giusta causa?
Il licenziamento per giusta causa scatta a prescindere dalle ipotesi previste nel contratto collettivo nazionale. Dopo quanti giorni di assenza ingiustificata c’è licenziamento? Com’è noto, ci si può assentare dal lavoro solo se sussiste un valido motivo, che può essere una malattia o un permesso previsto dalla legge.
Quanto tempo si può assumere un dipendente dopo un licenziamento?
2 Dopo quanto tempo si può riassumere un dipendente dopo un licenziamento? 3 60 giorni di tempo prima di assumere un dipendente.
Come si può licenziare un dipendente sostenendo che la sua mansione è soppressa?
Non si può, in altri termini, licenziare un dipendente sostenendo che la sua mansione è stata soppressa, e dopo poco assumerne un altro con la stessa funzione oppure esternalizzare il rapporto con una ditta esterna di monocommittenza per nascondere, in realtà, un rapporto subordinato.
Quali sono le ragioni di un licenziamento?
In buona sostanza si viene licenziati e, solo per questo – a prescindere cioè dalle motivazioni – si ha diritto a ottenere la disoccupazione. Senza alcun pregiudizio sul curriculum visto che le ragioni di un licenziamento non figureranno da nessuna parte.
Qual è la giusta causa per il licenziamento disciplinare?
Dimissioni per giusta causa o licenziamento disciplinare: la Naspi, ossia il sussidio di disoccupazione, spetta sempre. Hai deciso di licenziarti: il tuo vecchio lavoro non ti sta più bene. L’azienda non paga puntualmente gli stipendi, il capo è ostile nei tuoi riguardi e i colleghi sono scansafatiche.
Qual è la motivazione del licenziamento?
Obbligo di motivazione del licenziamento. In tutti i casi, la lettera di licenziamento deve per forza indicare il motivo del licenziamento ed essere specifica onde consentire al dipendente di difendersi e contestare il licenziamento. La contestazione deve avvenire entro 60 giorni con lettera raccomandata.