Quanti sono i cittadini italiani che soffrono di un dolore persistente e cronico secondo i dati della letteratura?
La popolazione italiana presenta una prevalenza di dolore cronico del 21,7%, che corrisponde a circa 13 milioni (12.686.335) di abitanti10. Il dolore è una patologia che colpisce milioni di persone, ma viene affrontato dai sistemi sanitari con un approccio caratterizzato dalla casualità.
Come si classifica il dolore in base alla patogenesi?
Il dolore può essere classificato in due categorie, a seconda dell’origine della lesione che determina lo stimolo algico, in dolore nocicettivo e dolore neuropatico. Il dolore nocicettivo può a sua volta essere suddiviso in dolore nocicettivo infiamma- torio e in dolore nocicettivo meccanico- strutturale.
Quali sono le scale per la rilevazione del dolore?
Le scale per la rilevazione del dolore possono essere unidimensionali o multidimensionali, in base a ciò che viene preso in considerazione. Tra le scale unidimensionali possiamo citare (in continua implementazione!) : VAS – Scala di valutazione visivo/analogica; NRS – Scala di valutazione numerica; VRS – Scala di valutazione verbale
Qual è la scala di misurazione del dolore neonatale?
Scale di misurazione del dolore: età neonatale. EValuation ENfant DOuLeur EVENDOL, acronimo francese che identifica la formula “evaluation, enfant, douleur”, è una scala di misurazione del dolore relativa alla fascia d’età neonatale e validata per il suo utilizzo in bambini fino ai 7 anni di età.
Qual è la classificazione del dolore?
Classificazione del dolore per natura, localizzazione e tempo. Una classificazione del dolore ancora molto diffusa è quella della natura del dolore: patologie e disfunzioni metaboliche (come il diabete) lesioni nervose, degenerazioni (SLA, Sclerosi multipla), alterazioni del sistema nervoso (sensibilizzazione) o lesione traumatica (amputazione)